| Il monaco tedesco Federico di 
  Lorena, già cancelliere di papa San Leone IX, poi monaco a Montecassino, alle 
  isole Diomedee, o Tremiti, a San Giovanni in Venere, ed in fine abate di
  Montecassino; alla morte di Vittore II, fu consacrato papa il 3 agosto 1057 
  con il nome di Stefano IX, nella chiesa di Santa Reparata ( poi divenuta Santa 
  Maria del Fiore) in Firenze.La sua consacrazione non fu ben accetta dagli 
  imperiali perché questa fu praticamente imposta senza il loro consenso ma, 
  grazie all’opera di mediazione di Ildebrando di Soana, divenuto nunzio 
  apostolico le cose si volsero al meglio per il pontefice, d’altro canto 
  l’imperatrice Agnese non fu certo in grado di contrapporsi alla fine 
  diplomazia dello stesso Ildebrando.
 Non tutto fu 
  chiaro nel breve operato di Stefano IX perché, se da un lato tentò di 
  rafforzare ulteriormente il progetto di riforma, chiamando a sé il dottore 
  della Chiesa e priore dell’eremo Camaldolese, della Santa Croce di Fonte 
  Avellana Pier Damiani (già in odore di santità), nominandolo cardinale di 
  Ostia, dall’altro macchinò tentando di crearsi un esercito personale, a capo 
  del quale avrebbe dovuto esserci il fratello Goffredo, il quale ai suoi occhi 
  avrebbe non solo potuto diventare re d’ Italia ma forse anche 
  imperatore. Tanto è vero che, 
  il pontefice in vista di chissà quali progetti, fece trasferire il tesoro 
  dell’abbazia di Montecassino, nonostante le riottosità dei monaci e fu in 
  procinto di incontrare il fratello a Firenze presso la chiesa dove era stato 
  consacrato, quando il 29 marzo 1058 morì 
improvvisamente. Il corpo di 
  Stefano II fu sepolto in Santa Reparata stessa.  
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